La produzione della provincia di Viterbo è pari al 5% di quella mondiale.Con 18000 ettari il viterbese ha conquistato il primato nazionale della produzione di nocciole.
Per 15 paesi del viterbese la coltivazione del nocciolo rappresenta l'attivita' agricola principale occupando 8000 famiglie.
Dal punto di vista delle varieta' la Tonda Gentile Romana è la piu' diffusa a livello nazionale.
La varieta' è molto apprezzata dalle industrie di trasformazione per le maggiori garanzie di uniformita' del prodotto e per la buona adattabilita' a diverse condizioni ambientali e climatiche.Le altre varieta'coltivate nella Tuscia sono il Nocchione e la Tonda di Giffoni, che assolvono la funzione di impollinatrici.
La varieta' Tonda Gentile Romana della Tuscia ha ottenuto la Denominazione transitoriamente protett
La nocciola tonda gentile
romana
Questa varietà di nocciola,
cui è stata recentemente riconosciuta una protezione transitoria in attesa
del definitivo marchio DOP, è di forma subsferoidale con l'apice leggermente
a punta, le dimensioni sono variabili, con calibri da 13 a 22 mm. Il guscio
è di spessore medio, color nocciola, poco lucente, con tomentosità diffuse
all'apice e striature numerose evidenti. Il seme è medio-piccolo,
subsferoidale, di colore simile al guscio, ricoperto di fibre, con la
superficie ricoperta da solchi pi ù o meno evidenti. La tessitura è compatta
e croccante, il sapore è finissimo e l'aroma persistente. Il seme, privato
del suo guscio, viene consumato fresco, essiccato oppure tostato. Può essere
utilizzato sia intero che tritato ed è adatto alla preparazione di torte,
biscotti, gelati, creme e anche liquori.noccioleto Mecarelli |
I noccioleti prediligono terreni sciolti, freschi, acidi e ricchi di sostanza organica; i sesti d'impianto sono riconducibili alla coltivazione a cespuglio, vaso cespugliato e monocaule e vengono potati ogni anno. La densità di piante per ettaro ammessa è di 150 per i vecchi impianti e 650 nei nuovi. La produzione annuale massima è di 4 tonnellate/ettaro per la coltura irrigua e di 3 tonnellate/ettaro per quella in asciutto.
La raccolta delle nocciole è sia manuale che meccanica e si esegue da metà agosto a metà ottobre. In seguito si procede allo stoccaggio in locali idonei ben areati, con umidità massima del 6%. Le operazioni di cernita, calibratura e condizionamento devono avvenire entro l'anno successivo a quello della raccolta. La resa alla sgusciatura è compresa tra il 38% e il 50%.
La nocciola è un frutto molto calorico, ricco soprattutto di acidi grassi monoinsaturi, vitamina E, vitamina K, colina e minerali (potassio, calcio e fosforo).
Per capire l'importanza della nocciola nell'economia del viterbese basta dire che la superficie agricola destinata alla produzione di nocciole rappresenta oltre il 14% del totale, ponendosi come terzo tipo di coltivazione più diffusa dopo il grano duro (41,4%) e olivo (17,4%). I comuni della Tuscia interessati alla coltivazione del nocciolo e compresi nel dispositivo per il controllo di conformità della nocciola romana DOP sono: Barbarano Romano, Bassano in Teverina, Bassano Romano, Blera, Bomarzo, Calcata, Canepina, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel Sant’Elia, Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Faleria, Gallese, Monterosi, Nepi, Oriolo Romano, Orte, Ronciglione, Soriano nel Cimino, Sutri, Vallerano, Vasanello, Veiano, Vetralla, Vignanello, Villa San Giovanni in Tuscia, Vitorchiano, Viterbo. C'è una piccola rappresentanza anche nella provincia di Roma: Bracciano, Canale Monterano, Manziana, Rignano Flaminio, Sant’Oreste, Trevignano. ( di Giacomo Mazzuoli)
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